
La Francia ha scelto di essere uno dei Paesi in prima linea per contrastare l’inquinamento atmosferico e fra le azioni intraprese c’è anche un appello all’IMO (International Maritime Organization) affinché venga posto un limite di velocità al trasporto marittimo di merci. Dopo gli Accordi sul clima siglati nel 2016 Parigi ritiene che lo shipping debba agire in maniera più rapida e incisiva per raggiungere gli obiettivi posti in materia di “decarbonisation”.
L’International Transport Forum dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) ha pubblicato il rapporto “Decarbonising Maritime Transport Pathways to zero-carbon shipping by 2035” dal quale emerge che «la diffusione di tutte le tecnologie attualmente note potrebbe consentire di decarbonizzare quasi completamente la navigazione marittima entro il 2035».
Ridurre la velocità di servizio delle navi mercantili sarebbe, secondo la Francia, una misura eccellente e immediata per accelerare il processo di transizione verso un’economia maggiormente sostenibile. Insomma, per Macron e compagni la riduzione della rapidità con cui vengono trasferite le merci via mare sarebbe al contempo una misura sia per tagliare i consumi che per abbattere le emissioni inquinanti. Questa proposta è stata prontamente supportata dall’associazione francese degli armatori nella quale ha peso elevato Louis Dreyfus Armateurs, il cui presidente, Philippe Louis-Dreyfus (E’ stato Presidente di BIMCO pochi anni fa), da anni va predicando la diffusione dello slow steaming per le navi da carico.
Non va dimenticato, peraltro, che da gennaio 2020 i traffici marittimi saranno comunque più green perché dall’inizio del prossimo anno entrerà in vigore la convenzione internazionale che impone alle navi il limite alle emissioni di zolfo inferiore allo 0,5%. Le ambizioni della Francia vanno oltre perché gli obiettivi che Parigi propone sono di tagliare le emissioni del 40% nel 2030 e del 70% entro il 2050 (più di quanto prevedano gli Accordi di Parigi del 2016).
Sappiamo tutti come la riduzione dei Transit Times sia da sempre proposta come elemento importante per l’aumento del Trade Internazionale, ma per la maggior parte delle Materie prime questo elemento non ha una reale importanza, vista la possibilità di gestire le scorte e i rifornimenti con l’organizzazione delle tempistiche degli approntamenti.
Parallelamente al positivo impatto ambientale, un’iniziativa come quella proposta da Macron all’IMO avrebbe riflessi significativi (e possibilmente positivi) anche sul mercato dei noli perché rallentare la velocità di servizio delle navi comporterebbe un aumento della durata dei viaggi via mare, quindi in epoche storiche di sovraccapacità di stiva lo slow steaming significherebbe dunque un possibile aumento dei noli per i trasporti marittimi visto il maggior utilizzo di navi oggi non impiegate appieno, e ciò potrebbe spingere verso l’alto le rate dei noli marittimi aiutando gli Armatori che continuano a soffrire un mercato dei noli tendente al ribasso.