Donne e Shipping

8 maggio 2020

Torniamo a parlare di Shipping, finalmente. E di chi lavora nello Shipping, un business da sempre molto maschilista. In Italia è in atto da tempo una forte discussione sulle c.d. “Quote rosa”, sulla volontà di imporre per legge una presenza femminile minima nella Politica e nelle attività lavorative o economiche, così da garantire alle donne una maggiore visibilità e presenza, ma non riesco a vedere questa come una soluzione logica e, soprattutto, corretta. Nella mia esperienza mi sono trovato a lavorare con tante persone e in tante posizioni diverse, ma sempre cercando di avere collaboratori e colleghi e colleghe bravi, anzi possibilmente più bravi di me, perché da chi è migliore si può imparare e non è poco. Ciò mi ha messo in contatto con tanti uomini e, purtroppo, poche donne, ed è un peccato, perché il livello di attenzione ai dettagli e la volontà di risultato che ho trovato nelle colleghe raramente si trova in noi maschietti. Andando poi nello specifico, in un Business come lo Shipping, da sempre molto “maschile”, ciò si evidenzia ancora di più, perché oltre alle doti naturali di capacità di esame e attenzione, le Donne che operano nel nostro mondo hanno una “spinta” in più, e cioè la logica spinta di chi sa di essere capace e vuole dimostrarlo anche operando in un ambiente non facile. Nella mia azienda Italiana, nei ruoli “chiave” operativi ci sono tre persone: due sono donne, tra l’altro provenienti da altre zone del Paese e quindi lontane da casa, a dimostrazione di quanto, da imprenditore, io creda nella loro importanza in una azienda che vuole crescere e fare bene nel mondo dello Shipping. Mi piacerebbe sentire altri colleghi su questo, sperando che anche molte imprenditrici possano voler entrare in questa attività.